Probabilmente il primo gioco della mente ad essere in qualche modo assimilato ad una disciplina sportiva. Non poteva che arrivare dall’India, luogo di riflessiva meditazione.
L’antico gioco del chaturanga, dalla Persia si diffonde nei paesi arabi trovando definitiva consacrazione. Sulle navi dell’islam, da Oriente gli scacchi si trasferiscono in Occidente e, verso il IX secolo, sono già noti in Europa.
Dame e cavalieri si dilettano e Tristano gioca a scacchi con Isotta. Caso più unico che raro nell’ambito delle discipline sportive, gli italiani, nel Cinquecento e nel Seicento, sono i migliori scacchisti europei.
Ma sarà solo nella seconda metà dell’Ottocento, nel 1881, che a Venezia si giocherà il primo torneo nazionale, mentre per la federazione degli scacchisti si deve attendere fino al 1920. In compenso, quella che ancor oggi è una delle più vecchie e blasonate riviste europee, L’Italia Scacchistica, fu fondata nel 1911.
A Salsomaggiore Terme le prime concrete notizie sugli scacchi le rinveniamo ben più tardi, attraverso la notizia di un importante torneo internazionale, svoltosi nella primavera del 1952 presso il Caffè Teatro Nuovo. Vi presero parte 16 giocatori, italiani ed stranieri europei, reputati tra i migliori del tempo, ognuno ospite di un hotel salsese. I concorrenti si sfidarono in una serie di confronti diretti, il cosiddetto girone all’italiana.
La disciplina degli scacchi è stata comunque sempre viva paese salsese. Anche se non in forma organizzata, erano numerosi coloro che vi si dedicavano con serate di studio e sfide nei bar, alle quali assistevano gli appassionati dell’epoca. Tra i pionieri ricordiamo Alessandro Orsi, Enzo Canali, Arturo Bianchi, Carlo Degli Innocenti, Barbieri Conti e, tra gli allora più giovani, Giampiero Bertolotti, alla memoria del quale sarà poi intitolato un trofeo.
Nei primi anni ’60 gli scacchi conoscono un breve ma intenso periodo anche presso l’oratorio Don Bosco. In particolare le sfide avvenivano tra l’allora monsignor Ersilio Tonini, don Franco Premoli, che si premurò di fornire scacchiere e pezzi nuovi di zecca, Adriano e Claudio Polonelli, Roberto Cavalca, Giancarlo Chiusa, Giampiero Gandolfi.
Ma per arrivare ad un razionale sviluppo del gioco bisogna attendere il 1975, quando il 26 settembre un gruppo di giovani fonda il Circolo Scacchistico Salsomaggiore, nato nella storica Piazza Brugnola dove ha la sua prima sede.
Promotore, animatore e fin da subito presidente fu Paolo Bertellini, il cui merito è di far conoscere il circolo a livello internazionale. Oltre a Paolo Bertellini, soci fondatori e primi consiglieri del circolo furono Francesco Mergoni, Luigi Stronconi, Pietro Maestri e Alessandro Orsi, ai quali si unì da subito Roberto Cavalca con l’incarico di segretario.
Alla sua prematura scomparsa, avvenuta nell’ottobre 1988 dopo una lunga, dignitosa e coraggiosa battaglia contro la distrofia muscolare, il Circolo gli fu intitolato. Per onorarne la memoria si istituì inoltre il Premio Paolo Bertellini, che ogni anno è conferito a una personalità dello scacchismo italiano.
Finora il premio è andato ad alcune delle più importanti e conosciute figure dello scacchismo italiano: dal decano e irraggiungibile Enrico Paoli, all’alfiere degli scacchi italiani nel mondo, il Grande Maestro Sergio Mariotti, a Giovanni Ferrantes, Alvise Zichichi, Rita Gramignani, solo per citarne alcuni.
L’indubbio merito dei salsesi è di lanciare in Italia il “gioco semilampo”, ovvero a cadenza veloce, con tempo di riflessione di soli quindici minuti a partita. Sul finire degli anni Settanta non c’erano, in campo nazionale, tornei semilampo di grossa levatura; si preferiva il gioco lampo (ancor più veloce, solo cinque minuti a partita) o il tradizionale gioco a tempo lungo: cinque ore per partita più eventuale aggiornamento.
A partire dal 1978 il Circolo Scacchistico organizza il Campionato Italiano Semilampo che, alla prima edizione, tocca il record europeo di 160 partecipanti. Da allora le adesioni crescono raggiungendo, nel 1980, il ragguardevole numero di 230 concorrenti, cifra strabiliante all’epoca e record per tantissimi anni.
Dopo il successo del semilampo, i ragazzi di piazza Brugnola mettono in campo, nei primi anni Ottanta, due festival internazionali ai quali partecipano dai 120 ai 130 giocatori italiani e stranieri.
Nel 1981 si fa strada addirittura l’ipotesi dell’assegnazione a Salsomaggiore Terme del Campionato del Mondo. L’allora presidente della Federazione Scacchistica Italiana, Nicola Palladino, che ben conosceva ed apprezzava la città, contattò Paolo Bertellini proponendogli di fare di “Salso” la sede del Mondiale, che avrebbe potuto svolgersi, nelle intenzioni di Palladino, al Poggio Diana, allora rinomato e magnifico locale salsese. L’onerosissima esposizione economica necessaria, un miliardo di lire di allora, impedì anche solo di considerare l’idea, che rimase nei sogni del circolo. A questi restò comunque il grande attestato di stima di una tale, importante proposta.
Le difficoltà di quel Mondiale non fermarono solo Salsomaggiore. Si riuscì ad organizzarlo a Merano solo perché scese in campo il Sud Tirolo, che attinse ai finanziamenti di banche tedesche. Infatti, tutta la pubblicità del torneo fu bilingue, con una netta predominanza del tedesco.
Nel 1984 furono invece assegnati a Salsomaggiore Terme i Campionati Italiani di categoria, manifestazione allora molto qualificata che raccolse 150 partecipanti da tutt’Italia. Negli anni successivi si ritornò al semilampo con l’organizzazione, a settembre, di un torneo internazionale divenuto celebre in tutta Europa e che ancor oggi molti giocatori ricordano. Il Torneo Semilampo Internazionale, dedicato alla memoria del socio Giampiero Bertolotti, proseguì ininterrottamente fino al 1995, ogni anno con elevate punte di partecipazione (dai 250 ai 300 giocatori) e con la presenza di affermati campioni stranieri, non ultimi i russi, che dopo la caduta del regime sovietico furono liberi di circolare in Europa e si presentarono numerosi a Salsomaggiore, contrastando il predominio dei giocatori slavi. L’apoteosi del semilampo si ebbe nel 1996, con il ritorno del Campionato Italiano Semilampo che segnò il record assoluto di oltre 400 giocatori. Un vero successo che concluse nel modo migliore la cavalcata dei tornei semilampo.
Il Circolo aveva, infatti, già nei propri programmi di ritornare ai festival, che garantivano maggior spessore qualitativo e presenze alberghiere e turistiche a Salsomaggiore Terme. Iniziato nel mese di maggio 1997, il 1° Festival Internazionale “Città di Salsomaggiore” debuttò con 102 partecipanti. Un ottimo inizio, ma l’obiettivo era di arrivare, nel giro di poche edizioni, a quota 150. Obiettivo raggiunto nel 2002 alla sesta edizione, con il consolidamento della manifestazione nel panorama scacchistico nazionale ed internazionale.
Roberto Cavalca, che ha raccolto l’eredità dell’amico Paolo Bertellini, ne ha portato avanti il ricordo dirigendo da Presidente le varie attività per trent’anni dal lontano 1988 al Dicembre del 2018, anche in veste di Arbitro Nazionale di scacchi e a cui il CONI di Parma ha conferito nel 2002 il Premio “Fedeltà allo sport”.
Tra i soci il Circolo Bertellini vanta un Campione Italiano Seniores, Antonio Pipitone di Parma, ed un Campione Italiano di gioco per corrispondenza via e-mail, Carlo Mazzoni anch’egli di Parma. Seppur sui generis può vantare anche un “campione del mondo”, Sandro Necchi di Fiorenzuola, che per ben quattro volte ha vinto, con i programmi informatici di scacchi ai quali collabora come esperto di aperture, il Campionato del Mondo per Computers, nel 1995, nel 2000, nel 2001 e nel 2003.
In effetti, nel campo dell’informatica e dell’affascinante sfida tra uomo e macchina, il sodalizio salsese è stato un antesignano, proponendo negli anni ’90 due confronti: il primo con il Grande Maestro di Scacchi, il russo Igor Efimov, che perse la sfida, e il secondo con il Maestro italiano Carlo D’Amore, che riuscì a strappare un pareggio. La rivista informatica Microcomputer sponsorizzò la sfida e dedicò ampio spazio all’avvenimento.
Intensa è l’attività del Circolo Bertellini nella provincia di Parma ed in quella limitrofa di Piacenza, con diversi tornei semilampo ormai tradizionali (Noceto, Trecasali, Sissa, San Secondo, Felino, Scipione, Lusurasco).
Il Circolo Bertellini da molti anni è gemellato con l’Accademia Scacchistica di Novara, grazie all’allora Presidente novarese Maurizio Martelli, da sempre amico di Salsomaggiore, autore di recenti e apprezzate pubblicazioni su Capablanca.
Il Circolo da diversi anni organizza un corso di scacchi presso l’Istituto Comprensivo di Salsomaggiore e recentemente ha avviato altri corsi presso le scuole di Colorno, Sissa-Trecasali, Medesano e Torrile.
La recentissima dotazione di scacchi e scacchiera giganti ha consentito al circolo di organizzare esibizioni all’aperto in parchi e piazze, che hanno catturato l’attenzione del pubblico, portando gli scacchi fuori dai tradizionali luoghi chiusi, in mezzo alla gente.